Naso screpolato da raffreddore: cause e rimedi

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Considerata una delle malattie più diffuse a livello mondiale, il raffreddore è un disturbo di origine virale, che provoca un'infiammazione delle mucose di naso e gola.

Si tratta di una patologia altamente contagiosa, che può essere trasmessa sia da persone malate che da portatori sani, attraverso una forma di contagio diretta comprendente starnuti e tosse.

Grazie alle goccioline di saliva contenenti il virus che rimangono disperse nell'aria, la contagiosità del raffreddore è elevatissima dato che anche trovarsi in un medesimo ambiente senza avere contatti fisici diretti può provocare la malattia.

Sono oltre duecento i virus che sopravvivono per circa tre ore nell'aria, e che quindi possono provocare vere e proprie epidemie stagionali; è prevista anche una forma di contagio indiretta, che avviene dando la mano oppure manipolando oggetti contaminati.

Il picco di contagiosità si verifica solitamente nelle prime 48 ore, e diminuisce nel tempo, diventando minimo al termine dell'affezione; la probabilità di ammalarsi è direttamente proporzionale al tempo in cui si rimane esposti agli agenti patogeni.

Oltre alla componente virale, il raffreddore può essere causato da uno stato di immunodeficienza, durante il quale il soggetto risulta molto più recettivo all'attacco del virus; anche i fattori climatici come pioggia, freddo e correnti d'aria possono causare l'insorgenza di questa sindrome.

Quali sono i sintomi del raffreddore

Il virus responsabile del raffreddore appartiene alla famiglia dei Rhinovirus, di cui esistono oltre cento sierotipi; oltre ad essi, possono essere coinvolti agenti infettanti appartenenti agli Adenovirus, Coronavirus, Enterovirus, virus influenzali e parainfluenzali.

Il primo sintomo a comparire in caso di raffreddore è un fastidioso prurito al naso, accompagnato da starnuti e rinorrea; in un secondo tempo possono subentrare irritazione alla faringe, tosse e sensazione di astenia.

A differenza dell'influenza, il raffreddore non è una sindrome febbrile, e le secrezioni nasali che rappresentano i fattori prevalenti del quadro sintomatologico tendono a risolversi entro una settimana: l'organo che viene coinvolto maggiormente è il naso, che è rivestito da un epitelio cigliato tipico delle prime vie aeree.

La funzione delle ciglia è quella di bloccare l'ingresso ai microrganismi infettanti che rimangono bloccati anche dalle abbondanti secrezioni mucose prodotte come difesa dalle cellule mucipare.

La rinorrea quindi, oltre ad essere il sintomo più caratterizzante del raffreddore, può essere considerata una forma difensiva dell'organismo che tenta di ostacolare l'ingresso dei virus.

Conseguenze del raffreddore

La più evidente conseguenza del raffreddore è rappresentata dal naso screpolato, derivante dalla necessità di soffiarlo in continuazione, per eliminare le abbondanti secrezioni.

Infatti, il costante contatto della pelle con i dispositivi per eliminare il muco (salviette di stoffa o fazzoletti di carta) determina uno sfregamento continuativo che porta all'irritazione cutanea.

Trattandosi di una malattia molto comune tra i bambini, il naso screpolato è un disturbo che si osserva frequentemente nella prima infanzia, e per il quale è necessario intervenire tempestivamente allo scopo di evitare la formazione di pericolose ulcerazioni nelle narici.

Il naso screpolato consiste non soltanto in un arrossamento cutaneo ma anche nella formazione di pellicine nelle zone adiacenti alle narici: si tratta di un vero e proprio disturbo dermatologico, che può procurare dolore ed evolvere nella formazione di piccoli tagli e ragadi all'interno delle narici.

La secchezza epidermica contribuisce a peggiorare il quadro morboso, in quanto rende la pelle ancora più sensibile e vulnerabile all'attrito con il fazzoletto per soffiarsi il naso; bisogna poi considerare che l'abbondante produzione di muco aumenta l'irritazione cutanea.

Quando lo scolo nasale diventa purulento e si manifesta con la produzione di catarro denso e maleodorante, il naso screpolato generalmente incomincia ad essere dolente, poiché le secrezioni infette, penetrando all'interno delle piaghette sulle narici, provocano infiammazioni molto dolorose.

Rimedi per il naso screpolato

Il primo rimedio comunemente utilizzato per il naso screpolato è rappresentato da una comune crema idratante, che deve essere applicata sulle narici e in tutta la parte esterna del naso.

Si tratta di prodotti al tempo stesso cosmetici e curativi a base di petrolato, che consentono di ottenere un sollievo immediato grazie alla presenza di una gelatina lubrificante in grado di trattenere l'idratazione a livello epidermico.

Alcune creme decongestionanti che trovano largo impiego in caso di arrossamento nasale sono preparati fitoterapici contenenti estratti di camomilla, di malva, di fiori d'arancio e di frutti di bosco: questi prodotti garantiscono un'efficace azione antinfiammatoria, lenitiva e antisettica.

Le creme idratanti a base di burro di karitè oppure di olio di lino vengono utilizzate quando l'arrossamento è accompagnato da secchezza della pelle; in questi casi infatti è necessario non soltanto lenire ma anche nutrire e idratare l'epidermide.

L'olio di oliva può essere spalmato direttamente sulla pelle screpolata e lasciato agire per almeno trenta minuti, per ottenere un'istantanea idratazione degli strati superficiali della cute.

Utilizzando un olio essenziale alla lavanda, all'eucalipto o alla menta, è possibile usufruire anche del loro potere decongestionante che facilita nettamente la respirazione.

Per nutrire la pelle disidratata della zona intorno al naso, un rimedio utilissimo è l'olio di vaselina puro, che può essere applicato tre volte al giorno in minima quantità e massaggiato fino al suo completo assorbimento.

Molte preparazioni erboristiche ad azione lenitiva e decongestionante contrastano l'irritazione perinasale contribuendo alla rigenerazione della mucosa; tra queste, le resine vegetali derivanti dall'Alore vera, spesso miscelate all'olio di jojoba, producono un film protettivo ed emolliente in grado di isolare la mucosa nasale dall'ambiente esterno, creando un efficace effetto barriera che impedisce il contatto con gli agenti patogeni.

Tra l'altro, l'Aloe vera è una pianta utilizzata in molte preparazioni cosmetiche per la sua azione rinfrescante e tonificante, che dona un immediato sollievo in caso di arrossamento delle mucose.

Il problema principale in questi casi è collegato alla coesistenza tra rinorrea, secchezza e atrofia delle mucose nasali, oltre che irritazione della zona perinasale: un valido rimedio per problemi del genere deve essere in grado di agire su tutti questi fattori.

Per trattare efficacemente l'arrossamento e l'irritazione nasale, è preferibile applicare unguenti a base lipidica contenenti olio di sesamo, di eucalipto o di argan, che, grazie all'elevata concentrazione di vitamina E, contribuiscono alla rigenerazione istologica dei tessuti, riducendo l'infiammazione in breve tempo.

Chi necessita soprattutto di un'efficace azione lenitiva, può ricorrere all'impiego di gel rinfrescanti, a base di estratti vegetali e di complessi multivitaminici, tra cui l'acido ascorbico che grazie al suo potere antiossidante rallenta i processi di invecchiamento cellulare collegato alle irritazioni cutanee.

Un rimedio casalingo da sempre validissimo è quello di appoggiare sulle zone nasali più congestionate una bustina di camomilla precedentemente utilizzata per l'infuso e successivamente raffreddata, lasciando che l'azione lenitiva del vegetale svolga il suo effetto sulle zone cutanee arrossate.