
L'utero retroverso, una condizione in cui l'utero è inclinato all'indietro verso la colonna vertebrale anziché in avanti verso l'addome, è una variante anatomica comune che, per molte donne, non causa alcun problema. Lungi dall'essere una patologia, è una posizione che, in alcuni casi, può associarsi a sintomi specifici o sollevare interrogativi. Comprendere cosa sia esattamente l'utero retroverso, quali siano le sue tipologie, i sintomi che possono manifestarsi e, soprattutto, cosa comporta realmente e quali strategie sono disponibili per gestirlo, è fondamentale per affrontare questa condizione con consapevolezza e serenità.
Che cos’è l’utero retroverso: quando la posizione cambia
L'utero retroverso, o utero retroflesso, è una variante anatomica della posizione dell'utero all'interno della pelvi femminile. Normalmente, l'utero è un organo a forma di pera, situato nella pelvi, tra la vescica (anteriormente) e il retto (posteriormente). La sua posizione più comune è quella antiverso-flessa, il che significa che è leggermente inclinato in avanti, verso l'addome e la vescica, con il corpo dell'utero che forma un angolo di circa 90 gradi con la cervice (il collo dell'utero).
Nell'utero retroverso, invece, l'utero è inclinato all'indietro, verso la colonna vertebrale e il retto. Questa inclinazione può essere di diversi gradi:
- retroverso-flesso: il corpo dell'utero è inclinato all'indietro, ma forma un angolo con la cervice.
- retroverso-verso: l'intero utero, inclusa la cervice, è inclinato all'indietro.
È importante sottolineare che l'utero retroverso non è una patologia o una malformazione. È una variante anatomica comune, presente in circa il 20-30% delle donne. Nella stragrande maggioranza dei casi, l'utero retroverso è una condizione asintomatica e non causa alcun problema di salute o di fertilità. Molte donne scoprono di avere l'utero retroverso solo durante una visita ginecologica di routine.
La posizione dell'utero è influenzata da diversi fattori, inclusi i legamenti che lo sostengono, la tonicità dei muscoli pelvici, e la pressione degli organi circostanti (vescica e intestino). Quando la posizione cambia, l'utero può esercitare una pressione diversa sulle strutture vicine, che in alcuni casi può portare a sintomi.
Tipologie di utero retroverso: congenito o acquisito
L'utero retroverso può essere presente fin dalla nascita (congenito) o svilupparsi nel corso della vita di una donna (acquisito). La distinzione tra queste due tipologie è importante per comprendere le cause e le eventuali implicazioni.
- Utero retroverso congenito (o primario):
- caratteristiche: è la forma più comune di utero retroverso. Si tratta di una condizione presente fin dalla nascita, dovuta a una naturale variazione nello sviluppo e nel posizionamento degli organi pelvici. Non è associato ad alcuna patologia o problema di salute.
- cause: non ci sono cause specifiche. È semplicemente una variante anatomica normale, come avere gli occhi di un certo colore o una statura particolare.
- sintomi: è quasi sempre asintomatico e non causa problemi di fertilità o durante la gravidanza.
- Utero retroverso acquisito (o secondario):
- caratteristiche: si sviluppa nel corso della vita di una donna, a seguito di determinate condizioni o eventi che alterano la posizione dell'utero.
- cause:
- aderenze pelviche: sono bande di tessuto cicatriziale che si formano tra gli organi pelvici, spesso a seguito di interventi chirurgici (es. appendicectomia, taglio cesareo), infezioni pelviche (es. malattia infiammatoria pelvica - PID), endometriosi o traumi. Queste aderenze possono "tirare" l'utero all'indietro, fissandolo in posizione retroversa.
- endometriosi: una condizione in cui il tessuto simile all'endometrio (il rivestimento interno dell'utero) cresce al di fuori dell'utero. Le lesioni endometriosiche possono causare infiammazione, sanguinamento e formazione di aderenze che possono spingere o tirare l'utero all'indietro.
- fibromi uterini: tumori benigni dell'utero. Se di grandi dimensioni o posizionati in modo specifico, possono alterare la posizione dell'utero.
- gravidanze multiple o parti difficili: possono indebolire i legamenti e i muscoli pelvici che sostengono l'utero, permettendogli di inclinarsi all'indietro.
- menopausa: il calo degli estrogeni in menopausa può portare a un indebolimento dei legamenti pelvici.
- infiammazioni pelviche: infezioni croniche possono causare aderenze.
L'utero retroverso acquisito è più frequentemente associato a sintomi e, talvolta, a problemi di fertilità, poiché la causa sottostante (es. aderenze, endometriosi) è la vera responsabile del disagio.
Sintomi dell’utero retroverso e cosa comporta averlo
Nella stragrande maggioranza dei casi, l'utero retroverso è asintomatico e non comporta alcun problema. Molte donne scoprono di averlo solo durante una visita ginecologica di routine. Tuttavia, in una minoranza di casi, specialmente quando la condizione è acquisita e associata a patologie sottostanti come aderenze o endometriosi, possono manifestarsi sintomi specifici.
I sintomi che possono essere associati all'utero retroverso (quando sintomatico) includono:
- dolore durante i rapporti sessuali (dispareunia profonda): questo è uno dei sintomi più comuni e spesso il più fastidioso. Il dolore si manifesta durante la penetrazione profonda, a causa dell'impatto del pene sulla cervice o sui legamenti uterini, che sono tesi o irritati dalla posizione dell'utero. La posizione del rapporto può influenzare l'intensità del dolore.
- dolore pelvico cronico: un dolore sordo e persistente nella regione pelvica o lombare, che può peggiorare con la posizione eretta prolungata o l'attività fisica. Questo dolore è spesso legato alla tensione sui legamenti che sostengono l'utero o alla pressione su nervi o organi vicini.
- dolore mestruale (dismenorrea): le mestruazioni possono essere più dolorose del normale, specialmente se l'utero retroverso è associato a endometriosi o aderenze. Per alleviare il disagio, molte donne ricorrono aanalgesici per il ciclo mestruale.
- dolore durante la defecazione o stitichezza: l'utero in posizione retroversa può esercitare una pressione sul retto, causando disagio durante l'evacuazione o contribuendo alla stitichezza.
- dolore durante la minzione: meno comune, ma la pressione sulla vescica può causare fastidio.
- problemi di fertilità: l'utero retroverso di per sé non causa infertilità. La gravidanza è possibile e la maggior parte delle donne con utero retroverso concepisce senza problemi. Tuttavia, se l'utero retroverso è acquisito e causato da condizioni come aderenze pelviche o endometriosi, queste patologie sottostanti possono influenzare la fertilità. In questi casi, è la patologia di base, non la posizione dell'utero, a essere la causa della difficoltà a concepire.
- complicazioni in gravidanza (rare): nella maggior parte dei casi, l'utero retroverso si raddrizza spontaneamente entro il primo trimestre di gravidanza, man mano che l'utero cresce e si espande. In rari casi (circa 1 su 3.000-10.000 gravidanze), l'utero può rimanere "intrappolato" nella pelvi (utero incarcerato), causando dolore, difficoltà a urinare e, se non trattato, aborto spontaneo. Questa è una complicanza rara e gestibile dal medico.
In sintesi, l'utero retroverso è una condizione benigna che raramente causa problemi. Quando i sintomi si manifestano, è fondamentale indagarne la causa sottostante.
Come sistemare l'utero retroverso?
Nella maggior parte dei casi, l'utero retroverso non richiede alcun trattamento, specialmente se è congenito e asintomatico. L'intervento è preso in considerazione solo se la condizione è sintomatica e si ritiene che la posizione dell'utero sia la causa diretta del dolore o di altri problemi, o se è associata a patologie sottostanti che necessitano di cura.
Le strategie per "sistemare" l'utero retroverso (o gestire i sintomi ad esso associati) includono:
- Non fare nulla (per i casi asintomatici): se l'utero retroverso è asintomatico e non è associato ad altre patologie, non è necessario alcun intervento. È una variante normale e non richiede cure.
- Gestione dei sintomi (se lievi e non legati a patologie gravi):
- cambio di posizione durante i rapporti sessuali: per ridurre il dolore durante la dispareunia, si possono sperimentare posizioni che minimizzino l'impatto sull'utero (es. la donna sulla schiena con le gambe chiuse o sul fianco).
- analgesici: per il dolore mestruale o pelvico lieve, si possono utilizzare analgesici da banco.
- Trattamento della causa sottostante (per utero retroverso acquisito e sintomatico): se l'utero retroverso è acquisito e associato a patologie come aderenze, endometriosi, fibromi o infezioni, il trattamento sarà mirato alla patologia di base.
- farmaci: per gestire l'endometriosi (terapia ormonale) o le infezioni (antibiotici).
- chirurgia: in caso di aderenze pelviche significative, fibromi che causano sintomi, o endometriosi grave, può essere necessario un intervento chirurgico (laparoscopia) per rimuovere le aderenze, i fibromi o le lesioni endometriosiche. Durante l'intervento, il chirurgo può tentare di riposizionare l'utero in avanti, se la causa è la tensione delle aderenze.
- Pessario:
- meccanismo: un pessario è un piccolo dispositivo in silicone che viene inserito in vagina per sostenere l'utero e mantenerlo in una posizione più anteriore.
- indicazioni: può essere utilizzato temporaneamente per alleviare i sintomi (es. dolore durante i rapporti) o per tentare di riposizionare l'utero in gravidanza (in rari casi di utero incarcerato). Non è una soluzione permanente.
- Sospensione della terapia ormonale (se causa): se l'utero retroverso è associato all'uso di contraccettivi orali o terapia ormonale sostitutiva, il medico può valutare la sospensione o il cambio di terapia.
- Chirurgia per riposizionare l'utero (isteropessi):
- meccanismo: è un intervento chirurgico che mira a riposizionare l'utero in avanti e a fissarlo in questa posizione, solitamente accorciando o rinforzando i legamenti uterini. Può essere eseguito per via laparoscopica.
- indicazioni: è un'opzione considerata solo in casi molto selezionati, quando l'utero retroverso è gravemente sintomatico (dolore pelvico cronico, dispareunia profonda) e non risponde ad altri trattamenti, e quando è stato escluso che la causa dei sintomi sia un'altra patologia. Non è un intervento di routine per l'utero retroverso asintomatico.
In gravidanza, come già menzionato, l'utero retroverso si raddrizza spontaneamente nella maggior parte dei casi. Se non lo fa, il medico può tentare un riposizionamento manuale o, in rari casi, ricorrere a un intervento chirurgico.
La decisione su come "sistemare" l'utero retroverso deve essere sempre presa in stretta collaborazione con il ginecologo, che valuterà la causa dei sintomi e il rapporto rischio/beneficio di ogni intervento.