Allergie alimentari: cause, sintomi e differenze con intolleranze

Cosa sono le allergie alimentari, tipologie, cause, sintomi e differenza con intolleranze

Le allergie alimentari sono una risposta anomala del nostro sistema immunitario a uno o più alimenti o componenti degli alimenti. Il responsabile, ovvero l'allergene che scatena questa enorme reazione, è quasi sempre una proteina.

Il 90% delle allergie alimentari sono causate da un gruppo di otto alimenti che sono: uova, pesce, latte vaccino, soia, crostacei, cereali, arachidi e frutta secca. Le allergie alimentari non sono semplici da gestire perché la sostanza o le sostanze alle quali si è allergici non sono presenti solo in determinati alimenti, ma possono nascondersi anche in cibi che mangiamo tutti i giorni. Per questo è fondamentale leggere sempre attentamente la lista degli ingredienti prima di ingerirli. Solitamente, le allergie alimentari compaiono entro i primi 10 anni di vita, quanto il sistema immunitario è ancora in fase di sviluppo. Tuttavia, è possibile che queste si manifestano già nei primi mesi di vita durante l'allattamento, in seguito ad una risposta immunitaria provocata dalle proteine presenti nel latte.

Cause delle allergie alimentari

Il sistema immunitario è formato da una complessa rete di tessuti, cellule e varie sostanze che proteggono l'organismo da qualsiasi forma di insulto che possa minacciarne l'integrità. Quando si ha un'allergia alimentare, il sistema immunitario confonde un determinato alimento con una minaccia o un'entità pericolosa e dannosa per l'organismo. La principale tecnica utilizzata dal sistema immunitario come protezione dagli aggressori, consiste nel rilascio di anticorpi.

Al primo contatto con l'alimento in questione, l'organismo produce degli speciali anticorpi chiamati immunoglobuline E, IgE, proprio come se si trattasse di un pericolo. In seguito, dopo l'assunzione dello stesso alimento, anche in dosi minime, gli anticorpi se ne accorgeranno e segnaleranno al sistema immunitario di rilasciare nel sangue una sostanza detta istamina e altre molecole di allarme.

Le manifestazioni da allergia alimentare, quindi, si verificano solo dalla seconda assunzione in poi, mentre la prima non comporta sintomi. L'istamina è la principale responsabile dei sintomi delle razioni allergiche di qualsiasi natura ed è in grado di:

  • aumentare rapidamente la dimensione dei vasi sanguigni, causando l'aumento dell'afflusso del sangue;

  • causare la sensazione di prurito per azione sui nervi;

  • aumentare la produzione di muco a livello del naso, causando prurito e sensazione di bruciore.

Per la maggior parte dei casi il rilascio di istamina avviene solo localmente, nella mucosa venuta a contatto con il cibo, ma nei casi più gravi la reazione può essere così violenta da coinvolgere l'intero organismo. Nonostante ci siano determinati alimenti noti per provocare allergie, è bene ricordare che qualsiasi tipo di cibo potrebbe essere causa di reazione allergica.

Fattori di rischio allergie alimentari

Oltre alle cause principali, vi sono dei fattori di rischio che possono interagire con lo sviluppo di allergie alimentari.

Il primo fra questi è l'eredarietà: le reazioni allergiche dovute all'ingestione o all'inalazione di alimenti è più frequente nelle famiglie con soggetti allergici. Questo però non significa le allergie si trasmettono di generazione in generazione, ma solo che i figli di genitori allergici hanno maggiori probabilità di svilupparle. Tuttavia la sintomatologia può cambiare notevolmente da genitori e figli sia per la gravità e sia per la localizzazione dei sintomi. Anche l'allergia stessa può svilupparsi verso antigeni completamente diversi. Il genitore, ad esempio, può essere allergico alla frutta secca, mentre il figlio alla polvere o al polline.

Anche i cambiamenti alimentari drastici che sono stati introdotti negli ultimi 30-40 anni possono essere fattori di rischio, insieme al fatto che oggigiorno si tende a far vivere i bambini in ambienti molto protetti e sanificati e per questo il sistema immunitario non viene esposto in maniera sufficiente a minacce che possono essere reali e non.

Anche avere un'altra allergia ad un alimento, può determinare il rischio di sviluppare un'altra allergia ad un altro alimento. Per lo stesso motivo, anche soffrire di un'allergia di diversa natura, come la rinite allergica ad esempio, può aumentare il rischio di soffrire di altre allergie alimentari. In alcune persone, poi, le allergie alimentari sono indotte dall'esercizio fisico. Per questo motivo, per cercare di prevenire il problema, sarebbe necessario mangiare due ore prima dello sforzo fisico ed evitare determinati alimenti, al fine di evitare anche lo shock anafilattico.

Quali sono i sintomi delle allergie alimentari?

I sintomi delle allergie alimentari possono essere molto diversi tra loro. Comprendono:

  • formicolio o prurito alla bocca

  • orticaria

  • prurito o eczema

  • gonfiore a labbra, viso, lingua, gola o altre parti del corpo

  • difficoltà respiratorie

  • dolori addominali

  • diarrea, nausea o vomito

  • vertigini

  • senso di stordimento

Allergie alimentari e intolleranze: qual è la differenza?

Le intolleranze alimentari fanno parte di un gruppo piuttosto vasto di disturbi definiti come reazioni avverse al cibo.

Si parla di intolleranza alimentare quando questa non è provocata dal sistema immunitario come avviene, invece, per l'allergia. Molto spesso, una reazione negativa al cibo, viene scambiata per un'allergia, ma può anche trattarsi di un'intolleranza.

I sintomi sono grosso modo gli stessi, ovvero nausea, diarrea e crampi allo stomaco. L'azione è però diversa, in quanto le allergie agiscono sul sistema immunitario, mentre le intolleranze coinvolgono il metabolismo. Generalmente le intolleranze riguardano il lattosio, il glutine e i solfiti. I soggetti allergici devono eliminare del tutto gli alimenti incriminati, mentre gli intolleranti possono continuare ad assumerli anche se in piccole quantità, fatta eccezione per il glutine e per i solfiti.

Diagnosi dell'allergia alimentare

La diagnosi di allergia alimentare è un percorso complesso che richiede una figura specialistica come quella dell'allergologo o del pediatra allergologo. È fondamentale identificare una correlazione tra la comparsa dei sintomi e l'ingestione dell'alimento. Per tal motivo viene eseguita un'anamnesi indirizzata a precisare le caratteristiche dei sintomi attribuiti all'allergia, eventuale presenza di analoghi sintomi negli altri commensali, latenza tra assunzione dell'alimento e comparsa dei sintomi, sistematica ricorrenza dei sintomi ad ogni assunzione del determinato alimento, esecuzione di attività sportiva dopo l'assunzione dell'alimento, assunzione di alcuni farmaci in concomitanza, allergia cutanea o respiratoria in associazione.

I test diagnostici standardizzati sono in vivo e in vitro e permettono di stabilire con precisione qual è l'alimento responsabile. In caso di dubbio diagnostico, si procede con un test di provocazione orale degli alimenti. Quest'ultimo può essere anche pericoloso e per quesito viene eseguito solo in strutture altamente specializzate dove è presente un personale specificamente addestrato a fronteggiare eventuali reazioni avverse.

Come curare le allergie alimentari

Non esiste cura per le allergie alimentari, l'unico metodo per evitare reazioni allergiche è evitare di ingerire l'alimento incriminato. Nel caso in cui si entri in contatto con l'alimento in questione si può agire in due modi: se si tratta di una reazione di lieve entità, basterà assumere un antistaminico; in caso di reazioni allergiche gravi, invece, potrebbe essere necessario iniettarvi o farvi iniettare una dose di emergenza di epinefrina, adrenalina, e di andare immediatamente al pronto soccorso.