Sifilide: come si trasmette, quali sono i sintomi e perché è importante riconoscerla subito

La sifilide, una malattia a trasmissione sessuale, è stata per secoli una piaga, associata a gravi conseguenze e a un forte stigma. Spesso considerata una patologia del passato, relegata ai libri di storia della medicina, la sifilide sta purtroppo vivendo una preoccupante recrudescenza a livello globale, rappresentando una minaccia silenziosa ma significativa per la salute pubblica. La sua natura subdola, capace di progredire attraverso stadi asintomatici o con sintomi ingannevoli, la rende particolarmente insidiosa e difficile da intercettare precocemente. 

Che cos’è la sifilide e perché non è una malattia del passato

La sifilide è una malattia infettiva sistemica causata da un batterio a forma di spirale, il Treponema pallidum subspecies pallidum. È una malattia a trasmissione sessuale (MST) che, se non diagnosticata e trattata, può progredire attraverso diversi stadi, causando danni gravi e irreversibili a vari organi del corpo, inclusi il cervello, il cuore, i vasi sanguigni e le ossa.

Nonostante i progressi della medicina e la disponibilità di cure efficaci, la sifilide non è affatto una "malattia del passato". Al contrario, sta vivendo una preoccupante recrudescenza a livello globale, inclusi i paesi occidentali. Questo aumento dei casi è attribuibile a diversi fattori:

  1. Natura asintomatica e subdola: la sifilide può progredire attraverso stadi in cui i sintomi sono lievi, aspecifici o addirittura assenti, rendendo difficile per le persone rendersi conto di essere infette e di trasmettere la malattia involontariamente.
  2. Mancanza di consapevolezza: la percezione che sia una malattia "scomparsa" ha portato a una minore attenzione alla prevenzione e ai test.
  3. Aumento dei comportamenti a rischio: pratiche sessuali non protette, aumento del numero di partner sessuali, e l'uso di droghe che possono influenzare il comportamento sessuale.
  4. Co-infezioni: la co-infezione con altre MST, come l'HIV, può influenzare la progressionlo della sifilide e la sua presentazione clinica.
  5. Difficoltà diagnostiche: i sintomi aspecifici possono portare a diagnosi errate o ritardate.

La sifilide è curabile, ma il danno causato nelle fasi avanzate è spesso irreversibile. Per questo, la diagnosi precoce è cruciale.

Che cosa provoca la sifilide?

La sifilide è provocata esclusivamente dall'infezione con il batterio Treponema pallidum subspecies pallidum. La trasmissione avviene principalmente attraverso il contatto diretto con le lesioni sifilitiche (sifilomi) che si manifestano durante gli stadi primario e secondario della malattia.

Le principali modalità di trasmissione includono:

  1. Contatto sessuale: questa è la via di trasmissione più comune. Il batterio penetra attraverso piccole abrasioni o lesioni nella pelle o nelle mucose durante il rapporto sessuale (vaginale, anale, orale). Il contatto diretto con un sifiloma (la lesione primaria) è il modo più efficiente di trasmissione.
  2. Trasmissione verticale (madre-figlio): una madre incinta affetta da sifilide non trattata può trasmettere l'infezione al feto attraverso la placenta. Questo può portare a gravi conseguenze per il neonato (sifilide congenita).
  3. Contatto con sangue infetto (meno comune oggi): in passato, la sifilide poteva essere trasmessa attraverso trasfusioni di sangue, ma oggi il rischio è estremamente basso grazie allo screening rigoroso del sangue donato. In rari casi, può avvenire tramite condivisione di aghi tra tossicodipendenti, anche se il Treponema pallidum è meno resistente all'esterno del corpo rispetto ad altri patogeni ematici.

Il batterio Treponema pallidum è molto fragile e non sopravvive a lungo al di fuori del corpo umano. Non si trasmette attraverso contatti casuali come abbracci, baci sulla guancia, condivisione di servizi igienici, maniglie di porte, abiti, cibo o bevande. La trasmissione richiede un contatto intimo e diretto con le lesioni attive.

Sintomi della sifilide: segnali iniziali e avanzati da non ignorare

La sifilide è nota per la sua progressione attraverso diversi stadi, ognuno con sintomi caratteristici che possono variare in intensità e tendere a risolversi spontaneamente, creando un falso senso di guarigione. È fondamentale riconoscere questi segnali per una diagnosi e un trattamento tempestivi.

Sintomi iniziali (Sifilide Primaria):

  • Sifiloma: è il sintomo più caratteristico della sifilide primaria. Si tratta di una piccola lesione (ulcera) rotonda o ovale, indolore, con bordi rialzati e una base pulita. Compare nel punto di contatto con il batterio (genitali, ano, bocca, labbra) circa 10-90 giorni (media 21 giorni) dopo l'esposizione.
  • Linfonodi ingrossati: i linfonodi vicini al sifiloma possono ingrossarsi e diventare dolenti. Il sifiloma è spesso unico, ma possono essercene più di uno. È indolore, quindi può passare inosservato, specialmente se localizzato in aree non visibili (es. retto, vagina). Il sifiloma guarisce spontaneamente in 3-6 settimane, anche senza trattamento, ma il batterio rimane nel corpo e la malattia progredisce allo stadio successivo.

Sintomi avanzati (Sifilide Secondaria):

Questa fase si manifesta circa 2-12 settimane dopo la comparsa del sifiloma primario, quando il batterio si è diffuso in tutto il corpo. I sintomi sono più vari e possono mimare altre malattie, rendendo la diagnosi complessa.

  • Eruzione cutanea (rash): è il sintomo più comune. Si presenta come macchie rosse o rosso-brunastre, non pruriginose, che possono comparire su qualsiasi parte del corpo, inclusi palmi delle mani e piante dei piedi (una localizzazione molto caratteristica della sifilide secondaria). Il rash può essere lieve e facilmente ignorato.
  • Lesioni mucose (condilomi lati): lesioni piatte, umide, di colore grigio-biancastro, che compaiono in aree umide come la bocca, la gola, l'inguine o la regione anale. Sono altamente infettive.
  • Sintomi simil-influenzali: febbre bassa, mal di gola, mal di testa, dolori muscolari, stanchezza, perdita di appetito, ingrossamento dei linfonodi generalizzato.
  • Perdita di capelli a chiazze: il diradamento dei capelli può essere irregolare.

Anche i sintomi della sifilide secondaria tendono a risolversi spontaneamente entro poche settimane o mesi, anche senza trattamento, ma la malattia non è guarita e progredisce allo stadio latente.

Gli stadi della sifilide: primaria, secondaria, latente, terziaria

La sifilide è una malattia che progredisce attraverso stadi distinti, ognuno con caratteristiche cliniche e implicazioni diverse. La sua progressione può durare anni o decenni se non trattata.

  1. Sifilide Primaria:
    • Durata: 10-90 giorni dopo l'esposizione.
    • Caratteristiche: comparsa del sifiloma (ulcera indolore) nel punto di ingresso del batterio. Ingrossamento dei linfonodi regionali.
    • Contagiosità: altamente contagiosa.
    • Evoluzione: il sifiloma guarisce spontaneamente, ma il batterio rimane.
  2. Sifilide Secondaria:
    • Durata: 2-12 settimane dopo il sifiloma primario.
    • Caratteristiche: rash cutaneo diffuso (inclusi palmi/piante), lesioni mucose (condilomi lati), sintomi simil-influenzali, perdita di capelli a chiazze, ingrossamento linfonodale generalizzato.
    • Contagiosità: altamente contagiosa.
    • Evoluzione: i sintomi si risolvono spontaneamente, ma il batterio persiste.
  3. Sifilide Latente:
    • Durata: può durare per anni o decenni.
    • Caratteristiche:assenza di sintomi. Il paziente è asintomatico, ma il batterio è ancora presente nel corpo.
    • Contagiosità: la sifilide latente precoce (entro 1 anno dall'infezione) è ancora potenzialmente contagiosa; la sifilide latente tardiva (dopo 1 anno) è generalmente considerata non contagiosa, tranne che per la trasmissione verticale (madre-figlio).
    • Evoluzione: la malattia può rimanere latente per tutta la vita, o progredire alla sifilide terziaria.
  4. Sifilide Terziaria:
    • Durata: può svilupparsi 10-30 anni dopo l'infezione iniziale non trattata.
    • Caratteristiche: è lo stadio più grave e distruttivo, con danni irreversibili a vari organi.
      • neurosifilide: colpisce il sistema nervoso centrale, causando meningite, ictus, paralisi, demenza, problemi di equilibrio, perdita della vista o dell'udito.
      • sifilide cardiovascolare: colpisce il cuore e i grandi vasi (es. aneurisma aortico).
      • sifilide gommosa: formazione di lesioni granulomatose (gomme) su pelle, ossa o organi interni.
    • Contagiosità: generalmente non contagiosa, tranne che per la trasmissione verticale.
    • Evoluzione: i danni sono irreversibili e possono essere fatali.

La sifilide in gravidanza e nei neonati: cosa sapere

La sifilide in gravidanza è una condizione grave che può avere conseguenze devastanti per il feto e il neonato. Una madre incinta affetta da sifilide non trattata può trasmettere l'infezione al feto attraverso la placenta, portando alla sifilide congenita.

  • Rischi per il feto e il neonato:
    • aborto spontaneo.
    • parto pretermine.
    • natimortalità (morte del feto alla nascita).
    • gravi malformazioni congenite (es. deformità ossee, problemi dentali, cecità, sordità, danni cerebrali, problemi epatici e splenici).
    • sifilide congenita sintomatica alla nascita o nei primi mesi di vita, con rash cutaneo, epatosplenomegalia (ingrossamento di fegato e milza), anemia, ittero, rinite (naso che cola), lesioni ossee.
    • sifilide congenita tardiva (se non trattata alla nascita), con danni neurologici (es. sordità, disabilità intellettiva), problemi ossei e articolari, cheratite interstiziale (infiammazione della cornea).
  • Screening in gravidanza: per prevenire la sifilide congenita, è fondamentale lo screening di tutte le donne in gravidanza. In Italia, il test per la sifilide è obbligatorio nel primo trimestre di gravidanza e raccomandato nel terzo trimestre.
  • Trattamento: se la sifilide viene diagnosticata e trattata adeguatamente nella madre durante la gravidanza (con penicillina), il rischio di trasmissione al feto è drasticamente ridotto e il bambino nasce sano.

La sifilide congenita è una tragedia prevenibile.

Come si cura oggi la sifilide: terapie efficaci e prevenzione.

La buona notizia è che la sifilide è una malattia curabile, specialmente se diagnosticata e trattata precocemente. La terapia è semplice ed estremamente efficace.

Cure efficaci:

  1. Penicillina: è il farmaco di scelta e il più efficace per tutti gli stadi della sifilide.
    • sifilide primaria, secondaria e latente precoce: una singola iniezione intramuscolare di penicillina G benzatinica è solitamente sufficiente.
    • sifilide latente tardiva o di durata sconosciuta: richiede iniezioni settimanali di penicillina G benzatinica per 3 settimane.
    • neurosifilide e sifilide in gravidanza: richiedono regimi di penicillina più intensivi, spesso per via endovenosa, per garantire una penetrazione adeguata nel sistema nervoso centrale e la protezione del feto. La penicillina è efficace anche per prevenire la sifilide congenita se somministrata alla madre durante la gravidanza.
  2. Alternative alla penicillina: per i pazienti allergici alla penicillina, possono essere usati altri antibiotici come la doxiciclina o la ceftriaxone, ma la penicillina rimane il trattamento preferito.

Dopo il trattamento:

  • Follow-up: è fondamentale un follow-up medico con esami del sangue periodici per monitorare la risposta al trattamento e assicurarsi che l'infezione sia stata completamente debellata.
  • Test per altre MST: chi riceve una diagnosi di sifilide dovrebbe essere testato anche per altre MST (HIV, gonorrea, clamidia, epatite B e C), poiché la presenza di una MST aumenta il rischio di contrarne altre.
  • Informare i partner: è cruciale informare tutti i partner sessuali recenti (degli ultimi 3-12 mesi, a seconda dello stadio della malattia) in modo che possano essere testati e, se necessario, trattati.

Prevenzione:

La prevenzione della sifilide si basa su pratiche di sesso sicuro e screening.

  1. Sesso sicuro:
    • uso corretto e costante del preservativo: il preservativo è efficace nel ridurre il rischio di trasmissione della sifilide e di altre MST, ma solo se copre le lesioni infettive.
    • riduzione del numero di partner sessuali.
    • evitare rapporti sessuali con partner a rischio o sconosciuti.
    • portare avanti una routine di igiene intima accurata.
  2. Screening:
    • test regolari: chi è sessualmente attivo e a rischio (es. con partner multipli, uso di droghe iniettive, altri MST) dovrebbe sottoporsi a test regolari per la sifilide e altre MST.
    • screening in gravidanza: obbligatorio per prevenire la sifilide congenita.
  3. Evitare lo scambio di aghi: non condividere mai aghi o siringhe.
  4. Educazione: aumentare la consapevolezza sulla sifilide, le sue vie di trasmissione e l'importanza della prevenzione e del test.

La sifilide è una malattia curabile, ma la sua recrudescenza sottolinea l'importanza di non abbassare la guardia e di adottare comportamenti responsabili per proteggere la propria salute sessuale e quella della comunità.