Ritenzione idrica: cos’è, cause, sintomi e rimedi

Si stima che circa il 33% delle donne in Italia soffre di ritenzione idrica, soprattutto in estate. Il problema colpisce anche gli uomini, seppure in misura poco rilevante. Ma perché si presenta questo disturbo? E qual è il modo migliore per trattarlo e prevenirlo? Prima di rispondere a queste domande dobbiamo approfondire cos’è esattamente la ritenzione idrica e quali sono le cause che ne favoriscono l’insorgenza. Vediamo di seguito ulteriori dettagli.

Cos’è la ritenzione idrica?

Con il concetto di ritenzione idrica ci si riferisce a un problema di accumulo di liquidi nelle cellule dell'organismo, causato dalla difficoltà, da parte di queste ultime, di rilasciarli nell’organismo e dunque di espellerli attraverso la diuresi. Ciò significa che questi liquidi, una volta trattenuti dall’organismo, si accumulano nello spazio tra una cellula e l’altra, finendo con il provocare i fastidiosi sintomi tipici di questo problema: gonfiore e pesantezza, soprattutto alla parte inferiore del corpo. Il trattenimento dei liquidi da parte dell’organismo rappresenta il preludio dell’insorgenza della cellulite e della c.d buccia d'arancia, perché l’accumulo, con il passare dei giorni, causa degli edemi negli spazi tra una cellula e l’altra, soprattutto nei punti in cui il grasso corporeo tende ad accumularsi (ad esempio sui fianchi e sul fondo schiena, ma anche sulla pancia e sulle cosce). Ma non si tratta di un problema solo estetico, perché l’accumulo dei liquidi, con possibili tossine interne, può persino causare disturbi al metabolismo cellulare. Ma quali sono le cause principali di questo problema?

Cause e sintomi della ritenzione idrica

La ritenzione idrica è causata da un insieme di elementi, che sinteticamente possono essere riassunti con il concetto di fattori concomitanti "interni" ed "esterni". L’accumulo dei liquidi nelle cellule talvolta è provocato da una semplice alimentazione scorretta, che può essere modificata per risolvere gradualmente il problema.

In altri casi, tuttavia, il disturbo è provocato da una cattiva circolazione venosa e linfatica, che non permette ai fluidi di circolare normalmente. La formazione degli edemi suddetti, ovvero dei piccoli gonfiori esterni provocati dall’accumulo dei liquidi, influisce in modo negativo sulla circolazione sanguigna e sul benessere delle cellule interessate.

Per quanto riguarda le cause esterne, invece, queste sono spesso correlate a un regime alimentare sbagliato, che contempla una dieta con grosse quantità di sale.

Altri fattori possono poi giocare un ruolo determinante, ad esempio la menopausa, gli squilibri ormonali in generale (e quindi anche un’eventuale gravidanza o il periodo premestruale).

Esistono poi dei fattori esterni correlati alla presenza di patologie (ad esempio ipertensione, disturbi cardiocircolatori) o all’assunzione di farmaci a base di cortisone o altri prodotti contenenti ormoni. Anche il tenore di vita può assumere un ruolo fondamentale, perché le cattive abitudini come il fumo, l’assunzione eccessiva di alcool, il sovrappeso o lo stile di vita troppo sedentario, possono favorirne l’insorgenza o aggravarne lo stato. Nei casi più gravi di ritenzione idrica si possono persino avere difficoltà di movimento, che accompagnano uno stato generale di gonfiore e pesantezza (a volte anche intestinale). Ecco perché è importante riconoscere il problema e intervenire tempestivamente, modificando il proprio stile di vita e introducendo le giuste sostanze drenanti a base naturale: i c.d integratori alimentari o prodotti drenanti: se ti interessa abbiamo trattato l'argomento drenanti in un articolo dedicato: Drenante forte: come scegliere il più efficace.

Come riconoscere il problema?

Il modo più semplice per scoprire se si soffre di ritenzione idrica è quello di premere sulla pelle, nei punti in cui si avverte gonfiore e si sospetta ritenzione. Dopo aver premuto per qualche secondo si dovrà rilasciare la parte, in modo da verificare se in seguito alla pressione effettuata rimane o meno un’ombra evidente sulla pelle. In quest’ultimo caso, infatti, è altamente probabile si soffra di ritenzione idrica. Si tratta di un piccolo test privo di effetti collaterali, ma in alternativa si può provare a scoprire il disturbo alzando le gambe e osservando l’eventuale variazione della colorazione: se quest’ultima non appare uniforme, e si nota un evidente gonfiore, con molta probabilità si soffre di accumulo di liquidi.

Come combattere la ritenzione idrica con rimedi naturali

Per combattere la ritenzione idrica è necessario correggere un’alimentazione sbagliata e cambiare le cattive abitudini quotidiane. In questi casi, inoltre, è sempre consigliabile assumere dei prodotti drenanti, capaci di facilitare il drenaggio dei liquidi accumulati e ripristinare la diuresi dell’organismo.

Tra i migliori prodotti mirati figurano quelli a base di erbe, di ananas, di melograno, arancia e altri similari, che grazie ai preziosi principi attivi contenuti sono in grado di ripristinare il normale equilibrio idrico dell’organismo. Attraverso l’assunzione di prodotti drenanti, come capsule e tisane mirate, si aiuta l'organismo a eliminare i liquidi in eccesso, ripristinando il normale bilanciamento tra sodio e potassio, aiutando così l’assorbimento del gonfiore che, come suddetto, causa cellulite e buccia d’arancia.

Per facilitare l’espellimento dei liquidi possono essere usati drenanti sotto forma di prodotti orali o per esterno, in base alle proprie esigenze personali. Gli sciroppi, le tisane e le capsule, possono essere assunte a ridotto dai pasti, preferibilmente di mattina, seguendo i consigli del proprio medico di fiducia e naturalmente del foglietto illustrativo. I prodotti drenanti per esterno, invece, sono rappresentati da creme o gel: sostanze che vanno massaggiate sulla parte interessata dal disturbo, tutti i giorni e preferibilmente di sera. Si tratta di soluzioni totalmente naturali e benefiche per l’organismo, che non solo agiscono sulla ritenzione idrica, ma consentono di attenuare anche i disagi estetici correlati al problema.