Asma: inalatori e distanziatori, come scegliere i migliori

L’asma  è una malattia infiammatoria molto diffusa che coinvolge l’apparato respiratorio; si tratta di una patologia cronica che affligge i polmoni e i bronchi e si manifesta, appunto, attraverso difficoltà nel respirare: si verificano dei broncospasmi insieme ad una eccessiva produzione di muco  che contribuisce a ostruire le vie bronchiali.

Sebbene le cause dell’asma non siano conosciute, sappiamo che si tratta di una malattia genetica e con predisposizione familiare; chi ne soffre patisce un’iperattività dei bronchi i quali rispondono eccessivamente a stimoli come sforzi, fattori emotivi, infezioni, allergeni, irritanti, sbalzi termici, ecc… che per altre persone sarebbero invece normali.

Cos’è esattamente l’asma

Trattandosi di una malattia diffusa, si manifesta con alcuni sintomi che possono variare e altri invece tipici. Tra quelli caratteristici emergono infiammazioni della mucosa polmonare e contrattura dei muscoli della parete con conseguente diminuzione del calibro delle vie respiratorie. Quando l’asma si manifesta con questi sintomi e ad essi si unisce un’elevata produzione di muco, il passaggio dell’aria è reso difficoltoso e la manifestazione principale della malattia sono proprio i noti attacchi d’asma.
Gli attacchi d’asma sono fatti di crisi respiratorie, tosse, senso di costrizione toracica e respiro sibilante e per evitare peggioramenti, il malato deve intervenire in maniera rapida.
Fattori ambientali come fumo, sbalzi termici, smog, ecc… sono in grado di agevolare l’insorgenza dell’asma in persone predisposte.
Come tutte le patologie di natura respiratoria cronica, anche l’asma è tale da compromettere la funzionalità dell’apparato respiratorio.

Come si cura l’asma?

L’asma è trattata soprattutto con un farmaco, il cortisone, il quale è somministrato per inalazione e a basse dosi che consentono di vivere a lungo in maniera serena senza avere effetti collaterali.
In particolare durante i periodi di sofferenza, sono inalati al paziente dei broncodilatatori e talvolta l’unione di questi con il cortisone fa parte di una terapia standard.
In casi particolari in cui la terapia inalatoria non risponda adeguatamente, sono somministrati per via orale anche antileucotrienici.
Per gestire al meglio la malattia, inoltre, la terapia deve proseguire anche durante la fase di rientro delle crisi regolando i dosaggi.

La terapia attraverso l’uso degli inalatori

Tra i vari trattamenti possibili, quello effettuato con l’uso di inalatori è il più diffuso in quanto sicuro ed efficace.
L’inalatore è un dispositivo che consente di arrivare in maniera diretta e veloce all’organo interessato, ovvero i polmoni e con una bassa dose di farmaco evita di generare effetti collaterali tipici della terapia sistemica.
Come accade nel caso delle cure somministrate ai pazienti, affinché la terapia inalatoria per l’asma sia realmente adeguata, è fondamentale che il dispositivo che eroga il medicinale sia usato nella maniera più corretta possibile.
Esistono diverse tipologie di inalatore e sebbene si tratti di strumenti sicuri in tutti i casi, alcuni possono essere più facili da usare per determinati pazienti rispetto ad altri, come nel caso degli anziani o dei bambini; alcuni di questi sono:

- gli spray pressurizzati predosati (MDI);

- i distanziatori.

Appartengono alla prima tipologia gli spray MDI, Pressurized Metered e Dose Inhaler, una serie di farmaci che sono divenuti poi da inalare e dunque utilizzati da tanti, grazie alla loro praticità e semplicità.
Ha fatto da apripista il trattamento cronico dell’asma che è stato poi usato anche nei pronto soccorso e fungono principalmente per veicolare broncodilatatori, corticosteroidi, beta e agonisti.
All’interno dell’inalatore è presente una bombetta che contiene i medicinali o in sospensione o in soluzione nel propellente; questa deve essere agitata in modo tale da miscelare il farmaco e dunque favorirne la distribuzione.
Il propellente compresso è prima liquido, diventa poi gassoso quando è a contatto con la pressione atmosferica e al contempo libera il medicinale attivo in gocce; una leggera pressione alla base dell’inalatore agevola il rilascio del farmaco già dosato in pouf, come prescritto dal medico curante.

Modalità d’utilizzo degli spray predosati

Vediamo le modalità d’uso degli spray predosati: per prima cosa sfila il tappo, espira buttando fuori l’aria dai polmoni, posa il boccaglio sulla bocca e premi mentre inspiri profondamente. Dopo avere inalato il medicinale devi lavare bene l’interno della bocca sciacquando il cavo orale per eludere possibili effetti collaterali legati a cortisoni o inalatori, ad esempio, disturbi come candidosi del cavo stesso e raucedine.
L’inspirazione e l’erogazione del farmaco tramite l’aerosol deve avvenire contestualmente e questo talvolta crea difficoltà, in particolar modo nel caso in cui i malati siano anziani o bambini: è per questo che è stato introdotto l’utilizzo dei distanziatori.

Distanziatori: cosa sono, composizione e utilizzo

I distanziatori sono uno strumento funzionale per agevolare la coordinazione tra l’erogazione del medicinale e l’inspirazione da parte del paziente.
Il medicinale è immesso nel dispositivo e inalato dal paziente senza una coordinazione, perché innanzitutto, il distanziatore blocca la tosse che spesso insorge dopo l’inalazione e che può ostacolare la corretta inspirazione e in secondo luogo, riducendo la velocità della particelle aumenta la percentuale di medicinale che arriva direttamente alle vie aeree.
Il distanziatore è composto da un anello di gomma in cui è inserito lo spray, un cilindro nel quale è erogato il medicinale, una valvola inspiratoria e un boccaglio.
Occorre indossare una mascherina conforme alle dimensioni del viso da un lato e inserire dall’altro lo spray all’interno dell’apposito adattatore; bisogna effettuare il pouf e fare 5 respirazioni.
Se i pouf prescritti sono più d’uno, occorre erogarli intervallandoli facendo cinque atti respiratori tra l’uno e l’altro. Il medicinale resta a disposizione all’interno del distanziatore in seguito all’erogazione per circa 5-10 secondi: dopo questo lasso di tempo la dose diminuisce di circa il 50% e dopo venti secondi fino all’80%.

I migliori distanziatori

Vediamo insieme quali sono i migliori distanziatori.

  1. Philips Optichamber Diamond

Il distanziatore Philips OptiChamber Diamond è l’erogatore a valvola antistatica con maschera pediatrica media che consente di sospendere l’aerosol più a ungo in modo da disporre di tempo maggiore per inalare il medicinale.
OptiChamber include una maschera pediatrica medium ed è adatto per bambini da uno a cinque anni; il dispositivo può essere usato anche senza maschera.
La base piatta garantisce di mantenere stabilità evitando di spostarsi.
È facile da smontare quando necessita d’essere pulito con acqua calda e detersivo liquido neutro.

  1. L’espace giallo camera

Il distanziatore con maschera pediatrica anatomica ed ergonomica che non contiene ftalati e lattice è adatto per bambini da due ai sei anni è adatto per tutti gli spray predosati MDI, per terapia dell’asma con aerosol. Queste maschere prevengono infiltrazioni e uscite d’aria e sono brevettate per mantenere il controllo visito e eludere movimenti, consentendo un corretto coordinamento tra erogazione del medicinale e l’inspirazione.
Il flusso dell’aria è agevolato dalla migliore sospensione e diffusione del medicinale nebulizzato.

  1. Philips OptiChamber Diamond maschera grande

Il distanziatore Philips Optichamber è composto un mascherone grande e può essere usato sia da bambini sopra i 5 anni e sia dagli adulti. È possibile utilizzare il dispositivo anche senza maschera.
Facile da smontare e pulire, la sua base piatta consente di evitare che si sposti durante l’uso.