Collirio: a cosa serve e quando usarlo

I nostri occhi sono esposti ogni giorno a una serie di fattori che possono compromettere il loro benessere: smog, vento, polvere, ore davanti agli schermi, allergie stagionali, lenti a contatto, luci artificiali. Non sorprende, quindi, che siano frequenti fastidi come bruciore, secchezza, arrossamento o prurito. In molti di questi casi, un semplice gesto può fare la differenza: usare un collirio. Ma a cosa serve davvero? Quando è indicato e quando, invece, andrebbe evitato? E soprattutto, come si applica nel modo giusto?

Scopriamo tutto quello che c’è da sapere sull’utilizzo del collirio, su come scegliere quello più adatto alle proprie esigenze e su come applicarlo correttamente, con un occhio – è il caso di dirlo – anche alla prevenzione.

Utilizzi principali del collirio per la salute degli occhi

Il collirio è una soluzione liquida a base acquosa (a volte oleosa) che si applica direttamente sulla superficie dell’occhio in forma di gocce. Può avere funzioni diverse, a seconda della composizione e dell’indicazione terapeutica. Alcuni colliri sono veri e propri farmaci, altri hanno funzione lubrificante o lenitiva e possono essere usati anche quotidianamente.

Ecco gli usi più comuni:

  1. Idratazione e lubrificazione
    Gli occhi secchi sono uno dei problemi oculari più diffusi. L’uso prolungato del computer, ambienti climatizzati, fumo e lenti a contatto possono ridurre la naturale produzione di lacrime. I colliri idratanti (spesso chiamati “lacrime artificiali”) ristabiliscono il film lacrimale e riducono il bruciore e la sensazione di corpo estraneo.
  2. Arrossamento e stanchezza oculare
    Molte persone lamentano occhi rossi a fine giornata, soprattutto dopo lunghe ore al PC o alla guida. In questi casi, i colliri decongestionanti o rinfrescanti aiutano a lenire l’infiammazione superficiale e donano sollievo immediato.
  3. Allergie oculari
    Pollini, polvere, peli di animali o acari possono provocare congiuntiviti allergiche, con sintomi come prurito, lacrimazione e gonfiore delle palpebre. Esistono colliri antistaminici o a base di principi naturali che riducono l’irritazione e migliorano il comfort visivo.
  4. Infezioni oculari
    In presenza di congiuntiviti batteriche, virali o micotiche, il medico può prescrivere colliri antibiotici, antivirali o antimicotici. Questi vanno usati solo sotto controllo medico e per periodi limitati.
  5. Post-chirurgia oculare
    Dopo interventi come cataratta, laser o altre procedure oftalmiche, il medico prescrive colliri a base di cortisone, antibiotici o antinfiammatori per ridurre l’infiammazione e prevenire le infezioni.
  6. Glaucoma
    Alcuni colliri hanno una funzione ben precisa: abbassano la pressione intraoculare nei pazienti affetti da glaucoma. In questo caso, sono veri e propri farmaci salvavista da utilizzare in modo regolare e continuo.
  7. Preparazione oculistica
    In ambito diagnostico o durante alcune visite, si utilizzano colliri midriatici o anestetici per dilatare la pupilla o rendere l’occhio insensibile al dolore, ad esempio durante la tonometria.

Per trovare il prodotto giusto in base al tuo problema o alla tua esigenza quotidiana, puoi consultare la sezione dedicata aicolliri, dove sono disponibili soluzioni specifiche per occhi arrossati, secchi o affaticati.

Quando è indispensabile usare il collirio e quando evitarlo

Non tutti i fastidi oculari richiedono un collirio, e non tutti i colliri sono adatti a ogni situazione. Ecco alcune indicazioni per capire quando è il caso di utilizzarli e quando, invece, è meglio fare attenzione.

Quando è utile usare il collirio

  • In presenza di secchezza oculare: chi lavora tutto il giorno al computer o indossa lenti a contatto può beneficiare dell’uso quotidiano di colliri idratanti.

  • Durante l’esposizione a polveri o allergeni: in primavera o in ambienti polverosi, un collirio antiallergico può prevenire o alleviare i sintomi.

  • Dopo interventi chirurgici agli occhi, sempre seguendo le indicazioni del medico.

  • In caso di infezioni lievi già diagnosticate: se il medico ha già stabilito che si tratta di una congiuntivite non grave, si può proseguire con la terapia prescritta anche a casa.

  • Come prevenzione: per chi ha occhi particolarmente sensibili, l’uso regolare di un collirio lubrificante può aiutare a mantenere l’equilibrio oculare.

Quando è meglio evitarlo o chiedere consiglio

  • In caso di arrossamento persistente: se l’arrossamento dura più di qualche giorno, è meglio consultare un oculista per escludere infezioni o patologie più serie.

  • Se compaiono secrezioni giallastre o verdastre: può trattarsi di un’infezione batterica che richiede una terapia antibiotica mirata.

  • Se c’è dolore acuto o calo della vista: in questi casi non bisogna mai improvvisare. È necessaria una visita specialistica urgente.

  • In gravidanza o allattamento: alcuni principi attivi vanno evitati. Chiedere sempre consiglio al medico o al farmacista.

  • Con lenti a contatto: molti colliri non sono compatibili con l’uso delle lenti. È importante scegliere un prodotto adatto o rimuovere le lenti prima dell’applicazione.

Infine, è fondamentale non utilizzare colliri scaduti o aperti da troppo tempo. Molti prodotti vanno consumati entro 15-30 giorni dall’apertura e conservati lontano da fonti di calore.

Come applicare correttamente il collirio

Può sembrare banale, ma non tutti sanno come mettere il collirio nel modo corretto. Eppure, un’applicazione sbagliata può comprometterne l’efficacia o, peggio, introdurre batteri nell’occhio. Ecco una guida semplice e pratica:

  1. Lava bene le mani.
    Prima di toccare l’occhio o il flacone, è fondamentale lavarsi accuratamente le mani per evitare contaminazioni.
  2. Agita il flacone (se indicato).
    Alcuni colliri richiedono di essere agitati prima dell’uso per mescolare bene i componenti.
  3. Inclina la testa all’indietro.
    Puoi stare in piedi, seduto o sdraiato, ma l’importante è che la testa sia ben inclinata per facilitare l’instillazione.
  4. Tira delicatamente la palpebra inferiore verso il basso.
    Con l’altra mano, avvicina il flacone all’occhio, facendo attenzione a non toccare la superficie o le ciglia.
  5. Instilla una goccia nella sacca congiuntivale.
    Basta una sola goccia. Non serve di più. Chiudi poi l’occhio per qualche secondo, senza strizzare troppo.
  6. Tieni premuto il dotto lacrimale.
    Puoi usare un dito per premere delicatamente l’angolo interno dell’occhio: in questo modo il principio attivo resta più a lungo sulla superficie oculare.
  7. Attendi prima di applicare un altro collirio.
    Se devi mettere più colliri, aspetta almeno 5-10 minuti tra un’applicazione e l’altra.
  8. Conserva il collirio secondo le istruzioni.
    Alcuni vanno tenuti in frigo, altri a temperatura ambiente. Verifica sempre sull’etichetta o nel foglietto illustrativo.

Ricorda che l’igiene è fondamentale: mai condividere un collirio con altre persone e non usarlo se il colore, l’odore o la consistenza cambiano.

Il collirio è un alleato prezioso per la salute dei nostri occhi, ma va scelto con criterio e utilizzato correttamente. Dalla secchezza alla stanchezza, dalle allergie agli arrossamenti, esiste un collirio per ogni esigenza. L’importante è non improvvisare, non abusarne e, in caso di sintomi persistenti o gravi, rivolgersi sempre a un professionista.

Per trovare il prodotto giusto, puoi consultare l’ampia gamma di colliri disponibili, pensati per ogni esigenza quotidiana: occhi stanchi, secchi, arrossati o allergici. Un piccolo gesto, ma con un grande impatto sul tuo benessere visivo.