Calcolo periodo fertile ovulazione

Concepire un bambino potrebbe richiedere alle coppie molto più tempo di quanto immaginato, e spesso la difficoltà di non riuscirci non deriva da infertilità di coppia, ma dal calcolo errato dei giorni fertili della donna. È importante sapere infatti che le donne, biologicamente, non possono concepire nell’arco di tutto il mese, ma esistono dei giorni propizi in cui la fecondazione può avvenire, se la coppia concentra i rapporti sessuali proprio in quel periodo comunemente chiamato "finestra fertile". Ma quali sono i giorni più fertili in cui aumenta la possibilità di concepire un bambino e come si calcolano? Per rispondere a queste domande dobbiamo innanzitutto capire cos’è l’ovulazione, ovvero il funzionamento basilare dell’apparato riproduttivo femminile che porta alla fecondazione. 

Che cos’è l’ovulazione? Come funziona il periodo fertile di una donna?

Il funzionamento biologico del sistema riproduttivo femminile è molto complesso e parte dal cervello, nonostante gli organi deputati al rilascio dell’ovulo siano le ovaie. L’ovulazione consiste infatti nel rilascio, da parte di un’ovaia, di un uovo maturo disponibile per la fecondazione, ovocita che subito dopo lo scoppio del follicolo si sposta sulla tuba e attende l’eventuale incontro con uno spermatozoo: quest’ultimo come ben sappiamo è il gamete maschile deputato alla fecondazione. Il rilascio dell’ovulo da parte di un’ovaia è controllato dal cervello, in particolare dagli ormoni secreti da strutture celebrali. Nel processo di rilascio è coinvolto soprattutto l’ormone "Lh": il c.d ormone luteinizzante

Quest’ultimo, nel corso di ogni ciclo mestruale di una donna (e in base alla fisiologia individuale di ognuna), inizia a crescere in un dato giorno di ogni ciclo mestruale, e non appena raggiunge il "picco di innalzamento" si verifica la maturazione finale di un follicolo presente nelle ovaie, fenomeno che conduce alla sua rottura e alla conseguente fuoriuscita dell’ovulo, che come sopra accennato si sposta nella tuba. 

Il momento in cui l’ormone "Lh" inizia a crescere nell’organismo femminile non è uguale per tutte le donne: l’inizio della crescita dipende dalle caratteristiche ormonali e fisiologiche di ognuna, fattori strettamente legati alla durata del ciclo mestruale. Alcune donne, monitorando l’ormone "Lh" con appositi strumenti che vedremo successivamente, registrano il picco di "Lh" responsabile dell’ovulazione persino subito dopo la fine delle mestruazioni, altre lo individuano al 9° o al 10° giorno post mestruazione, altre dopo l’11° e altre ancora persino dopo il 14°. 

Non esiste una regola fissa per ogni donna, quel che è certo è che, in condizioni fisiologiche normali e in assenza di problemi ormonali o altre patologie di natura ginecologica, in un ciclo di 28 giorni l’ovulazione dovrebbe ricadere nel 14° giorno, ed è dunque strettamente correlata alla durata del ciclo mestruale che varia da persona a persona (ciò significa che una donna che ha un ciclo di una durata più breve o più lungo di 28 giorni avrà l’ovulazione in tempi diversi, rispettivamente prima del 14° giorno, e nell’altro caso dopo il 14° giorno). 

Da quanto detto ben si può comprendere quanto può essere difficile individuare il momento più propizio per concepire un bambino, ed è per questo che può risultare utile servirsi dei test di ovulazione: dispositivi che consentono di rilevare la crescita dell’ormone "Lh" e individuare il picco dell’ormone responsabile della fuoriuscito dell’ovulo maturo, in modo da avere rapporti sessuali proficui ai fini del concepimento di un bambino. Ma vediamo adesso, nei particolari, quali sono i sintomi dell’ovulazione e come calcolare il periodo fertile di una donna.

I sintomi dell’ovulazione: è possibile individuare la finestra fertile ascoltando i segnali del corpo?

Esistono dei sintomi di ovulazione? Ovvero segnali che, in qualche modo, possono aiutare una donna a individuare con più certezza la propria finestra fertile? Dare una risposta univoca a questa domanda non è possibile, perché tutto dipende dalla fisiologia individuale di ogni donna. 

Esistono comunque dei sintomi "frequenti", che accomunano sì molte donne ma decisamente non tutte. In alcuni casi, quando ci si avvicina alla finestra fertile, alcune donne avvertono dolore al basso ventre che a sua volta si manifesta in modo molto diverso da persona a persona: alcune donne sentono semplicemente un senso di pesantezza o tensione, mentre altre avvertono una vera e propria sensazione dolorosa a livello dell’ovaia interessata dalla crescita del follicolo e dall’uscita dell’ovulo. Il follicolo infatti, che normalmente ha un diametro di circa 5-6 millimetri, nel corso di questo processo fisiologico che conduce all’ovulazione diventa poi di 2-2,5 centimetri: una piccola pallina che viene espulsa dall’ovaio. La sensazione dolorosa di questo processo varia da donna a donna, e in molti casi non viene nemmeno avvertita. 

Un altro "segnale" che molte donne percepiscono in fase ovulatoria è la presenza di muco cervicale abbondante e filamentoso. Nella fase della finestra fertile, infatti, le ghiandole della cervice uterina, su spinta del progesterone, tendono a produrre maggiori quantità di muco, allo scopo di facilitare la risalita e la sopravvivenza degli spermatozoi. Il muco durante questa fase non diventa soltanto più abbondante, ma cambia anche di aspetto: durante i giorni fertili si presenta trasparente, fluido e molto elastico, con una consistenza simile all’albume d’uovo. Alcune donne, durante il periodo ovulatorio, presentano persino piccoli e brevissimi fenomeni di spotting (qualche piccola perdita di sangue). Ma vediamo adesso quanti giorni dura l’ovulazione. 

Ovulazione: quando si verifica?

L’ovulazione è un fenomeno piuttosto limitato nel corso di ogni mese, la donna è infatti fertile soltanto per 5-6 giorni per ogni ciclo mestruale: sostanzialmente 3 giorni giorni prima dell’ovulazione e due-tre giorni dopo, anche se tuttavia l’ovulo (una volta rilasciato dal follicolo), dura al massimo 24 ore. Anche se la vita dell’ovulo è molto breve, fisiologicamente il periodo fertile della donna è più esteso, in considerazione del fatto che fisiologicamente gli spermatozoi sono in grado di sopravvivere fino a 2-4 giorni nell’organo di riproduzione femminile, grazie al muco fluido e nutritivo prodotto dalla cervice uterina in prossimità dell’ovulazione. Ciò significa che un rapporto sessuale avvenuto uno/due giorni prima del picco ovulatorio, o tre giorni dopo di questo, può condurre a una gravidanza. 

La durata dell’ovulazione e l’utilizzo di dispositivi di rilevamento dell’ormone "Lh"

Si è visto sopra che non sempre è facile determinare con esattezza il verificarsi dell’ovulazione, soprattutto se la donna ha un ciclo mestruale irregolare. Il calcolo del periodo fertile è relativamente semplice nel caso in cui la donna non manifesti irregolarità mestruali, in questo caso l’arrivo dell’ovulazione si potrebbe calcolare attraverso un metodo matematico semplice, tenendo conto che tra l'ovulazione e il primo giorno di mestruazione passano generalmente 14 giorni.

Alcuni esempi pratici potrebbero aiutare a comprendere con più facilità: se il ciclo mestruale di una donna è di 29 giorni, ad esempio, l’ovulazione probabilmente avverrà intorno al 15° giorno post mestruazione (29-14= 20); se il ciclo è di 29 giorni avverrà invece presumibilmente il 15° giorno ( (29-14= 15). Se il ciclo mestruale della donna è invece irregolare il calcolo risulta molto più difficile, non sapendosi con certezza in quale giorno post mestruazione le ovaie rilasceranno probabilmente l’ovulo. Le donne che hanno difficoltà a individuare il periodo fertile, o che vogliono maggiori certezze, possono provare i c.d test di ovulazione: dispositivi che permettono di individuare con facilità il periodo favorevole per il concepimento, attraverso il monitoraggio della crescita dell’ormone "Lh" presente nel sangue e nelle urine, in modo da individuare il picco e concentrare i rapporti proprio durante il periodo più favorevole. Il funzionamento dei test di ovulazione si basa infatti sul controllo, giorno dopo giorno, della concentrazione di questo ormone delle urine, considerando che quest’ultimo, per ogni specifico ciclo mestruale, aumenta fino a raggiungere il massimo della concentrazione tra le 24 e le n48 ore prima dell'ovulazione stessa (c.d picco del muco). 

Esistono diversi tipi di test di ovulazione, ma i più comuni sono i seguenti: i test digitali (come in particolare il test di ovulazione "Clearblue"), gli stick canadesi e il test "Persona" (quest’ultimo è un minicomputer il cui funzionamento si basa su dei bastoncini da impregnare nell’urina, allo scopo di individuare i giorni più fertili). Il test digitale, in particolare, presenta l’importante vantaggio di mostrare direttamente l’aumento del valore dell’ormone "Lh" sul display, con dei simboli specifici che indicano alla donna se il periodo fertile è vicino o presente. I test di ovulazione canadesi, infine, si basano sull’uso di piccoli bastoncini che, una volta intrisi di urina, danno contezza dell’avvicinarsi del periodo fertile, mostrando via via una seconda linea (in aggiunta a quella di controllo) che diventa sempre più intensa all’avvicinarsi dell’ovulazione.