Malattie esantematiche: quali sono, sintomi e come curarle

Eruzioni cutanee che compaiono improvvisamente, febbre che sale rapida, un bambino che non trova pace: le malattie esantematiche rappresentano un capitolo fondamentale nella storia clinica dell'infanzia. Queste patologie, benché oggi meno diffuse grazie alle campagne vaccinali, continuano a manifestarsi nelle comunità infantili, destando preoccupazione nei genitori e richiedendo attenzione da parte dei pediatri. Comprenderne le caratteristiche, riconoscerne i segni distintivi e conoscere gli approcci terapeutici più appropriati consente di affrontarle con maggiore consapevolezza, trasformando l'apprensione in gestione efficace.

Cosa sono le malattie esantematiche e come si manifestano

Le malattie esantematiche costituiscono un gruppo eterogeneo di patologie infettive caratterizzate dalla comparsa di un esantema, ovvero un'eruzione cutanea diffusa che si sviluppa secondo pattern specifici e riconoscibili. L'esantema rappresenta la manifestazione cutanea di una reazione immunitaria dell'organismo all'agente infettivo, principalmente virus o batteri.

Queste patologie condividono alcune caratteristiche comuni:

  • Elevata contagiosità: si trasmettono facilmente per via aerea o attraverso il contatto diretto
  • Coinvolgimento tipico dell'età pediatrica: pur potendo colpire qualsiasi fascia d'età, si manifestano prevalentemente nei bambini
  • Immunità permanente: dopo l'infezione, generalmente si sviluppa un'immunità duratura
  • Andamento stagionale: molte presentano picchi di incidenza in specifici periodi dell'anno

Il quadro clinico tipico è caratterizzato da una fase prodromica con sintomi aspecifici (febbre, malessere generale, sintomi catarrali) seguita dalla comparsa dell'esantema, che rappresenta l'elemento diagnostico fondamentale. Le eruzioni cutanee si differenziano per:

  • Morfologia: maculo-papulare, vescicolare, petecchiale
  • Distribuzione: centrifuga, centripeta, localizzata
  • Evoluzione temporale: sequenziale, a ondate, simultanea
  • Risoluzione: con o senza desquamazione

La corretta identificazione di questi pattern, associata alla valutazione dei sintomi sistemici, consente generalmente una diagnosi clinica, sebbene in alcuni casi possano essere necessari approfondimenti sierologici o molecolari per confermare l'eziologia.

Le principali malattie esantematiche

Morbillo

Causato da un virus del genere Morbillivirus, si caratterizza per esantema maculo-papulare rosso-brunastro che compare inizialmente dietro le orecchie e si diffonde in senso cranio-caudale. Preceduto da febbre elevata, congiuntivite, rinite e tosse, presenta le tipiche macchie di Koplik (piccole macchie bianche sulla mucosa orale). Le complicanze possono essere significative: polmonite, encefalite, otite media. L'incubazione dura 10-14 giorni e il periodo di contagiosità si estende da 4 giorni prima a 4 giorni dopo la comparsa dell'esantema.

Rosolia

Sostenuta dal Rubivirus, è caratterizzata da esantema maculo-papulare rosa chiaro che inizia dal viso e si diffonde rapidamente, scomparendo in 3 giorni. La linfadenopatia retronucale è un segno distintivo. Generalmente benigna nei bambini, rappresenta un rischio significativo per il feto se contratta in gravidanza (sindrome della rosolia congenita). Il periodo di incubazione varia da 14 a 21 giorni.

Varicella

Causata dal virus Varicella-Zoster, si manifesta con esantema vescicolare pruriginoso che evolve in croste. Caratteristica distintiva è la contemporanea presenza di lesioni in diverse fasi evolutive. Febbre e malessere generale accompagnano l'eruzione. Il periodo di incubazione è di 10-21 giorni, con contagiosità che si estende da 1-2 giorni prima dell'esantema fino alla crostificazione completa delle lesioni.

Scarlattina

Unica malattia esantematica di origine batterica tra le principali, è causata dallo Streptococco β-emolitico di gruppo A. L'esantema puntiforme, rosso vivo, risparmia il triangolo naso-labiale (segno di Filatov) e si accompagna a lingua "a fragola" e angina. La desquamazione in fase di risoluzione, soprattutto palmo-plantare, è caratteristica. Il periodo di incubazione è breve (2-5 giorni).

Quinta malattia (eritema infettivo)

Sostenuta dal Parvovirus B19, si manifesta con il caratteristico "aspetto a schiaffo" sulle guance e successivo esantema reticolare su tronco e arti. Spesso asintomatica o con sintomi lievi, può complicarsi con artropatie nei soggetti adulti o crisi aplastiche in pazienti con patologie ematologiche. Contagiosità massima nella fase prodromica, prima della comparsa dell'esantema.

Sesta malattia (esantema critico)

Causata principalmente dall'Herpesvirus umano tipo 6, colpisce tipicamente bambini tra 6 mesi e 2 anni. Si caratterizza per febbre elevata persistente per 3-5 giorni che cade a crisi con comparsa contemporanea di esantema maculo-papulare roseo, fugace, al tronco. La prognosi è eccellente, raramente si verificano complicanze.

Altre malattie con manifestazioni esantematiche includono la megaloeritema infettivo, l'esantema subitum, la malattia mani-piedi-bocca e le infezioni da echovirus ed enterovirus, ciascuna con caratteristiche cliniche distintive che ne orientano la diagnosi differenziale.

Come curare le malattie esantematiche: approcci e terapie

L'approccio terapeutico alle malattie esantematiche si basa principalmente su misure di supporto, considerando che la maggior parte di queste patologie, essendo di origine virale, ha un decorso autolimitante:

Terapie di supporto:

  • Controllo della febbre: paracetamolo o ibuprofene a dosaggi appropriati
  • Idratazione adeguata: fondamentale soprattutto in presenza di febbre elevata
  • Gestione del prurito: antistaminici per os, applicazioni topiche lenitive, bagni con farina di avena colloidale
  • Riposo: limitazione dell'attività fisica durante la fase acuta
  • Alimentazione leggera: facilmente digeribile e ricca di liquidi

Terapie specifiche:

  • Antibiotici: indicati solo nella scarlattina (penicillina o macrolidi nei soggetti allergici) e nelle sovrainfezioni batteriche delle lesioni vescicolari
  • Antivirali: l'aciclovir può essere considerato nella varicella in adolescenti, adulti o soggetti immunocompromessi
  • Immunoglobuline: in casi selezionati di morbillo in soggetti a rischio di complicanze

Gestione delle complicanze:

  • Monitoraggio attento per identificare precocemente segni di coinvolgimento neurologico, respiratorio o sistemico
  • Approccio specialistico multidisciplinare nelle forme severe
  • Ospedalizzazione nei casi con complicanze significative o in pazienti fragili

È fondamentale evitare l'uso inappropriato di antibiotici nelle forme virali, pratica che oltre a essere inefficace contribuisce al fenomeno dell'antibiotico-resistenza. Analogamente, l'aspirina deve essere rigorosamente evitata nei bambini con malattie esantematiche per il rischio di sindrome di Reye, particolarmente in corso di varicella.

Prevenzione delle malattie esantematiche: vaccinazioni e igiene

La prevenzione rappresenta la strategia più efficace nel controllo delle malattie esantematiche, con la vaccinazione che costituisce lo strumento principale:

Vaccinazioni disponibili:

  • Morbillo, Parotite, Rosolia (MPR): vaccino combinato con prima dose a 12-15 mesi e richiamo a 5-6 anni
  • Varicella: disponibile come vaccino singolo o in combinazione con MPR (MPRV), con schedula analoga
  • Scarlattina: non disponibile vaccino specifico, ma la terapia antibiotica precoce previene la diffusione

L'adesione al calendario vaccinale raccomandato non solo protegge il singolo individuo, ma contribuisce all'immunità di gregge, fondamentale per proteggere i soggetti che non possono essere vaccinati (neonati, immunocompromessi, soggetti con controindicazioni specifiche).

Misure igieniche:

  • Lavaggio frequente delle mani, particolarmente importante negli ambienti comunitari
  • Corretta igiene respiratoria (coprire naso e bocca durante tosse e starnuti)
  • Adeguata ventilazione degli ambienti chiusi
  • Sanificazione periodica di superfici e oggetti condivisi

Isolamento e precauzioni:

  • Evitare la frequenza scolastica durante il periodo di contagiosità
  • Particolare attenzione a evitare il contatto con donne in gravidanza (rosolia), neonati e soggetti immunocompromessi
  • Comunicazione tempestiva dei casi all'autorità sanitaria per il monitoraggio epidemiologico

L'integrazione di strategie vaccinali efficaci, misure igieniche appropriate e sistemi di sorveglianza epidemiologica ha determinato una significativa riduzione dell'incidenza delle malattie esantematiche nei paesi industrializzati. Tuttavia, la diminuzione delle coperture vaccinali osservata in alcuni contesti ha comportato la riemergenza di focolai epidemici, sottolineando l'importanza di mantenere elevati livelli di protezione nella popolazione attraverso una corretta informazione scientifica e la promozione attiva delle vaccinazioni.